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Recupero e smaltimento rifiuti di legno

I rifiuti a base legno sono giuridicamente e tecnicamente sia rifiuti urbani che speciali, sia contenenti sostanze pericolose che privi di esse, dipende dalla loro lavorazione come merci e beni ante produzione dei relativi rifiuti.

In Italia il recupero dei rifiuti di legno è sotto egida normativa del DLgs 152/2006 e ss.mm.ii., del DM Ambiente 05.02.1998 e ss.mm.ii.

Esiste il consorzio RiLegno – Consorzio Nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi di legno.

Esempi di rifiuti di legno derivati dai seguenti beni:

– bancali
– cassette per la frutta
– casse da imballaggio
– travi da demolizione
– assi
– pallets
– mobili vecchi
– bobine cavi elettrici
– potature

Poter riciclare il legno vuol dire trattare bene la materia prima, gli alberi, e ridurre l’impatto ambientale che un rifiuto legnoso abbandonato in discarica produce.

Il fatto di recuperare materia prima dai rifiuti legnosi significa, oltre che recuperare materia prima, anche proteggere l’atmosfera: il legno che va alla discarica emette metano, e rilascia anidride carbonica, due gas tra i principali responsabili dell’effetto serra.

Le emissioni di metano derivano dal processo di decomposizione degli scarti di legno: l’anidride carbonica è contenuta nelle fibre di legno, e viene rilasciata solamente quando il legno non è più utilizzato.
Il materiale di rifiuto di legno viene raccolto presso le apposite piattaforme autorizzate per poi essere avviato agli impianti di riciclaggio.

Presso i centri di raccolta il legno subisce:

1 riduzione di volume per ragioni logistiche
2 operazioni di
– pulizia,
– riduzione in scaglie
– frantumazione meccanica in piccoli pezzi c.d. chips.
3 eliminazione corpi estranei
4 raffinazione ulteriore, rendendo le fibre ancora più piccole.
5 essiccazione
6 pulizia pneumatica a secco.

Il semilavorato ottenuto, amalgamato con resine, forma il pannello che, pressato a freddo e a caldo, da luogo a pannelli di legno di varie misure che vengono impiegati per la costruzione di mobili e rivestimenti interni ed esterni.

Con alcune tipologie di scarto del legno si producono bricchetti di legno pressato utilizzabili, invece della legna ottenuta tagliando nuovi alberi, in stufe tradizionali.

Gli scarti industriali della lavorazione del legno vergine possono essere anche impiegati in cartiera per la produzione di pasta cellulosica, nei centri di trattamento della frazione organica dei rifiuti (compostaggio) o nell’edilizia per la produzione di blocchi di legno-cemento.
Le alternative al riciclaggio del legno sono: l’incenerimento o la messa in discarica.
Quando il legno non è adatto alla trasformazione e al riciclo, viene inviato agli impianti di termovalorizzazione ed utilizzato per produrre calore ed energia proprio perché, per sua natura, ha una resa, molto buona, in termini di potere calorico.
Incenerimento e messa in discarica sono sconsigliate forme residuali di gestione dei rifiuti legnosi, con enormi svantaggi ambientali ed economici, rispetto al recupero.

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